Sabato scorso, nella saletta del Municipio, antistante Villa Nani-Mocenigo, si è svolto il secondo dei tre appuntamenti della rassegna “Tracce di Polesine e di memoria nel cinema d’autore” , con la presentazione di uno dei più significativi e rappresentativi (quale lavoro del Maestro non lo è?! NdR) lavori di Michelangelo Antonioni “il grido“.
Grazie all’esauriente e preziosa presentazione da parte di Ferdinando De Laurentis, sono usciti dal film alcuni aspetti importanti. Il film, pervaso da un senso di forte orizzontalità (la pianura Padano-ferrarese), termina in un elemento verticale, la torre dalla quale precepita Aldo… Pensando alla scena finale, poco prima della parola FINE, nella quale si vede Aldo (non essendo sepolto si “stacca” dall’ambiente) deceduto, e sullo sfondo la gente che sfila e va alla manifestazione, ci si chiede a tragedia avvenuta chi sia stato il vero protagonista del film: Aldo, che nella sua situazione era isolato dalla società, o la società stessa che è isolata?
Bisogna oltremodo ricordare che i film di Antonioni vanno vissuti e l’ultima cosa da fare è seguirne la trama: basti pensare al bianco e nero del film (questo il suo ultimo lavoro non a colori) e alla colonna sonora di solo pianoforte (tasti bianchi e neri), al significato recondito degli ospiti del manicomio incontrati dalla bambina, durante il loro viaggio, e via dicendo
Ma sopratutto, da questo lavoro, ne esce come sia sempre più intenso il lavoro da parte di Antonioni della ricerca della donna: attorno ad Aldo ruotano molte figure femminili, a cominciare dalla bambina testimone del suo viaggio, ad Irma (a rappresentare la coerenza sentimentale), Elvia (un passato di Aldo irrecuperabile), la benzinaia (la provvisiorietà), la prostituta (una disponibilità che è anche condanna)
Un lavoro che non ha riscosso successo di pubblico, ma osannato dalla critica.
Inutile dire come la saletta del municipio fosse gremita di persone attente e coinvolte dalla proiezione, di come, inoltre, dopo la proiezione, qualcuno si sia fermato con Ferdinando, per commentare e capire assieme il film…
Prossimo e ultimo appuntamento tra circa un mese
il grido
18 gennaio 2010 di teatropolivalente
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