Il cinema è un’arte e un bene prezioso che va salvaguardato per quanto possibile. Un gruppo del Tpo ha deciso di riunirsi tutti i venerdì per vedere e successivamente avere un piccolo confronto sui film e filmati italiani e “polesani” pensando bene di aprire le porte a quanti altri condividano la stessa passione.
Si è giunti ormai al terzo anno della rassegna “I venerdì del Tpo”, quest’anno dedicata al tema “cinema e Veneto” e ho deciso di accodarmi pure io, con il mio solito entusiasmo..
Ieri, presso l’auditorium di Santa Maria Maddalena, è stato proiettato il film L’eclisse di Michelangelo Antonioni (1962), con scene girate nel veronese. Diciamo che è il mio primo film completamente suo, vidi “al di là delle nuvole”, in cui rimasi senza fiato e senza parole per la poesia creata con poche immagini, ma si sappia che è stato codiretto con wim wenders
Oddio…che dire dell’eclisse… bisognerebbe scrivere per ore e ore…il maestro Antonioni di sicuro ha molto da insegnare…inoltre è difficile mettere in parole l’equilibrio delle inquadrature, l’armonia delle composizioni delle immagini, la cura nel comunicare un qualcosa, e il poetico amore suo per il cinema…
Ecco, il comunicare…è questo il linguaggio cinematografico puro: comunicare con le immagini (e non il cinema dei giorni nostri, oramai mezzo di puro intrattenimento quasi ludico oserei dire), poche parole quasi inutili, ma rimanere quasi sommersi dalle emozioni…allucinanti, quanto mai affascinanti gli ultimi 10 minuti di film fatti di sole immagini, i due protagonisti non si vedono più..
comunicare….e la sua antitesi…l’incomunicabilità: piaga più che mai attuale….Bisogna ricordare che il film è del 1962 ed è il capitolo conclusivo della cosiddetta “trilogia esistenziale” o, appunto “dell’incomunicabilità”
Ma nessuno si rende conto di come Antonioni fosse così…avanti?!?!di sicuro la cosa mi ha colpito tantissimo
e Monica Vitti?? sono rimasto basito…una bellezza unica!! non facevo altro che disturbare mia moglie facendole osservazioni continue su quanto bella fosse! 😉
e gli edifici e l’architettura e gli arredamenti?? (il film è stato girato nel quartiere EUR di Roma) poche inquadrature, angoli di edifici spigolosi, duri, tutte cose abbiamo sempre avuto sotto i nostri occhi…. le stanze arredate con armonia, con equilibrio e precisione
e la scena delle contrattazioni in Borsa?? 10 minuti forse 15 di continuo e quasi ipnotizzante caotico urlare, e ti ritrovi anche tu, spettatore, ubriaco di tutta questa gente intorno che corre e non smette di urlare
Scrivo di getto e mi rendo conto che ci sarebbero milioni di altre cose da dire da spiegare e commentare: ho qui sotto mano almeno tre spaginate di critiche dei principali quotidiani, all’epoca dell’uscita del film,e fare un brutale copia e incolla diventerebbe pesante, per cui non mi rimane altro che lasciare uno stralcio del film…
Stefano
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